PERCHE’ I VERI COMPLICI DEL TERRORISMO ISLAMICO SONO I MOVIMENTI XENOFOBI EUROPEI


PERCHE’  I VERI COMPLICI DEL TERRORISMO ISLAMICO

SONO I  MOVIMENTI XENOFOBI EUROPEI

Uno degli obbiettivi del terrorismo di matrice islamica è creare un clima di paura che permette alla narrazione sfiduciara, che in occidente già esiste, seppur in frange per ora minoritarie all’interno di molti Paesi europei, di proliferare e trovare ogni giorno nuovi argomenti per alimentare quella paura percepita di cui tali narrazioni si cibano.

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Emotività digitale

Voi cosa ne pensate?

Il rovescio della medaglia


Ho recentemente letto le polemiche sorte in seguito al caso montato dal blogger Eric Meyer che ha accusato Facebook di crudeltà nei suoi confronti perché la funzione “L’anno di…” gli avrebbe mostrato le immagini della figlia morta nel 2014 per un cancro al cervello, procurandogli ovviamente dolore.

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Caos ferroviario

tutto tace…

Il rovescio della medaglia


Faccio il pendolare da oltre 10 anni, da quando ho trovato il mio primo lavoro come programmatore in quel grande fermento che è Milano.
Per i primi anni ho viaggiato sulla tratta Novi Ligure-Pavia-Milano, poi sono passato alla Alessandria-Mortara-Milano, cambiando quindi anche gestore, perché sono passato da Trenitalia a Trenord.

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Arrivederci

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Un concetto buddhista molto importante è l’impermanenza, ovvero che il Mondo è in continuo mutamento.
La Fabbrica non sfugge a questa regola ed è venuto il momento per il sottoscritto di cedere il testimone, poiché diversi impegni personali mi rendono difficile proseguire a rivestire la carica di Presidente al 100% come deve essere.
La nostra associazione in questi anni ha fatto molto, è partita in sordina da uno sparuto numero di soci ed è riuscita a realizzare eventi molto importanti trattando temi diversi: dalla sanità al problema delle donne in carcere, dall’industria al commercio, passando per l’azzardopatia e l’area metropolitana.

Eventi che hanno visto una buona partecipazione di pubblico e che hanno dimostrato come anche a Vigevano serva tornare a parlare di politica e non a far parlare solo i politici.

Anche quanto è accaduto lunedì 10 novembre nell’ultimo Consiglio Comunale di Vigevano è sicuramente motivo di orgoglio: con 22 voti a favore, il consesso consigliare ha sancito definitivamente il giusto cambio di passo verso il futuro, approvando una delibera che dà il via al passaggio dalla provincia di Pavia a quella di Milano.
Possiamo sentirci orgogliosi perché a Giugno proprio la nostra associazione innescò il dibattito cittadino sull’argomento proponendo un incontro pubblico per parlare dell’area metropolitana, invitando Fiorello Cortiana e Riccardo Alberti a parlare con il Sindaco Sala e Barbara Verza.
Evento che, grazie anche agli altri consiglieri comunali presenti, come ad esempio Bellazzi e Giargiana, vide germogliare l’idea di portare in Consiglio Comunale una proposta trasversale sull’argomento.

Per questo il Presidente, più di tutti, deve essere presente sul territorio per raccogliere gli stimoli che la città offre e sono molto contento che il mio testimone venga raccolto da Giorgio Lazzaro, perché so che saprà fare come e meglio di me per proseguire l’attività proficua fino ad oggi intrapresa.
Ringrazio tutti gli amici che hanno partecipato con me nell’organizzazione e nella realizzazione degli eventi, tutti i relatori che hanno accettato i nostri inviti e chi è venuto a sentirli, spendendo un po’ del proprio tempo per noi.

Il mio non è un addio, ma un arrivederci, perché se in futuro mi sarà possibile, continuerò la mia attività da “operaio” della Fabbrica e vi ricordo che se anche voi volete contribuire al dibattito vigevanese, nella Fabbrica il lavoro non manca mai.

A presto
Ermanno Cecconetto

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PERCHÈ RENZI NON È BERLUSCONI ANCHE SE LO SI VUOL FAR CREDERE

Tratto da Arcipelago Milano

In questi giorni va di moda nei talk-show, negli articoli dei giornali nazionali, nelle assemblee di partito in streaming (unica vera grande rivoluzione del M5S), paragonare Renzi a Berlusconi. Vignette, articoli di fondo, discorsi sarcastici di ex-rottamati, si sprecano nell’intento di dimostrare che Renzi è il “figlio prediletto” di Berlusconi. Che i due hanno fatto un patto segreto perché si assomigliano tanto. Sembra che ad un tratto si sia aperto nei media una agenda setting nuova con l’obbiettivo preciso di dire agli Italiani che i due leader sono uguali e quindi se il primo ha fallito, anche il secondo è destinato al fallimento. Se il primo ha preso in giro gli Italiani, così farà o già sta facendo il secondo.

04negri34FBE il bello è che questa lettura, che potrebbe essere chiamata “Attenti a quei due”, viaggia in modo trasversale lungo le strade comunicative di tutti i media, sia essi connotati come di destra o di sinistra. Si sta creando una sorta di partito dalle larghissime intese in cui personaggi come Ferruccio De Bortoli, Eugenio Scalfari, Diego Della Valle, Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani, Stefano Fassina, Beppe Grillo e tanti altri conduttori di talk show, si trovano improvvisamente, fianco a fianco, concordi e complici nella costruzione di un grande “anti-racconto renziano”, che possa convincere l’opinione pubblica dell’uguaglianza fra l’ex-leader Berlusconi e il neo-leader Renzi.

Tutto questo avviene dopo il 41 per cento realizzato dal PD nelle elezioni europee. È come se questo successo inaspettato di un partito di sinistra spaventi a tal punto l’establishment degli opinion leader, da farli scendere in campo tutti insieme al fine di rimuovere chi è stato protagonista di questo exploitelettorale. E per fare questo che cosa è meglio di una narrazione in cui l’oggetto di disvalore è la comparazione fra Matteo e Silvio?

Io invece voglio proporre una lettura contro-corrente perché ritengo che, dal punto di vista comunicativo, in particolare nella costruzione del rapporto fiduciario con gli elettori e con gli Italiani vi sia una profonda differenza fra i due. Certamente entrambi sono abili comunicatori, ma questo è l’unico punto che li accomuna.

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MILANO, LA CAMPAGNA CHIAMA! BANDO DEL COMUNE PER INIZIATIVE DI PICCOLE IMPRESE IN AREA PARCO SUD MILANO

Una bottega per prodotti a km zero?
Un laboratorio dove riparare biciclette?
O uno spazio dove creare cosmetica naturale con erbe di campagna?
Il Comune di Milano, con l’intento di ridare vita a spazi demaniali attualmente vuoti e inutilizzati assegna, attraverso un bando 6 luoghi (uno si trova in via Rimini 23, in Zona 6, destinato ad aggregazione, cultura e coworking) di cui 5 a vocazione rurale nel Parco Agricolo Sud
Continua a leggere sul sito dell’Associazione per il Parco Sud Milano

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Lettera aperta di un pendolare ai propri amministratori

Il rovescio della medaglia

PIOVEAlla c.a.

Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione  Lombardia
Sindaco di Mortara
Sindaco di Vigevano
Sindaco di Abbiategrasso

E p.c.

COORDINAMENTO PROVINCIALE PENDOLARI (Pavese, Oltrepo, Lomellina)

Oggetto: situazione tratta ferroviaria Milano-Mortara-Alessandria

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MENSA SCOLASTICA: UN DIRITTO ESSENZIALE

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il riassunto del convegno “MENSA SCOLASTICA: UN DIRITTO ESSENZIALE” svoltosi a Roma lunedì 7 luglio 2014, presso la Camera dei Deputati

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Il convegno è stato articolato in 2 sessioni: la prima con gli interventi da Vigevano e Pomezia e di Raffaela Milano di Save the Children

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VigevanoMM
L’associazione “La Fabbrica Democratica” vi invita a continuare a confrontarvi sul tema dell’area

metropolitana.

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LETTERA APERTA AI SINDACI E AI CONSIGLIERI DEL SUD OVEST MILANESE

Vigevano Municipalità Metropolitana

AreaMetropolitana
Ai sindaci e ai consiglieri,

la città metropolitana costituisce una opportunità per adeguare il sistema Italia alle sfide dei mercati globali.
In un mondo che conoscerà entro la metà del secolo una urbanizzazione del 70% della popolazione, l’organizzazione equilibrata e sostenibile del rapporto delle infrastrutture, dell’abitare, del tempo, con in territorio è, ad un tempo, una condizione per la produzione di valore e per la vivibilità del pianeta.
Per l’Italia la costituzione delle città metropolitane costituisce anche una opportunità per colmare il distacco tra cittadini ed istituzioni, tra cittadini e cosa pubblica, tra cittadini e responsabilità condivisa nel vivere sociale.

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